Obama italiano cercasi.
In questi giorni di campagne elettorali fatte di tanto affannati quanto stucchevoli ping pong mediatici è evidente quanto lo scenario della politica nazionale non offra…. nessun Obama.
L’altro ieri l’Obama vero, tra le altre cose, ha dichiarato nel suo atteso discorso sullo stato dell’Unione di voler incrementare gli scambi commerciali con l’Europa.

Se ad ascoltare queste intenzioni ci fosse un Obama italiano e se questo avesse pure una Michelle contadyna, penserebbe bene di mettere sul tavolo il patrimonio italiano fatto di un nuovo Umanesimo che lega indissolubilmente persone, luoghi e prodotti.
Metterebbe sul tavolo un milione di aziende agricole italiane che stanno affogando tra burocrazia, speculazioni e aleatorietà dei mercati ma che stoicamente resistono e che ci mettono la faccia comunque.
Se ci fosse un Obama italiano, questo milione di braccia e teste dedicate all’agrycoltura, le sbatterebbe anche sui tavoli di Bruxelles!
Il problema avvilente è che l’Obama italiano non c’è.
Non ci resta che augurarci che l’Obama vero si esporti o che da qualche parte sia nato un giovane Obama italiano e stia navigando tra le paludi politiche italiane in cerca di approdi sicuri.
P.s. E non mi venite a dire che l’Obama vero porterebbe oltre a commercio di servizi, rispetto delle regole di funzionamento dei mercati e delle discipline di commercio (magari), pure le bistecche agli ormoni e le mozzarelle del Wisconsin. E pure gli OGM.