Ospitiamo un'iniziativa..anzi due.
Questa volta voglio segnalarvi due iniziative meritevoli di citazione.
Due progetti, molto diversi fra loro, ma entrambi sostenuti ed ideati da due persone serie.
Il primo è il progetto di una Onlus costituita a Larino il cui "capo" è il Dott. Travaglini, oncologo dell’ospedale di Larino.
L’altra sera mentre "correvo" tra gli stand della centenaria fiera di Larino pensando di aver preso una pessima decisione nell’andare a visitarla, ho invece trovato il senso di quella visita nello stand del dottore che con due infermiere, ha avuto il coraggio e la voce (perchè sistemato di fronte a venditori di souvenir e dischi sudamericani), per spiegare la sua iniziativa.
Molto concretamente il progetto è rivolto ad assistere malati di cancro incurabili ormai avviati lentamente a spegnersi.
Per ora ha l’obiettivo a breve di acquistare e mettere in funzione nell’ospedale di Larino, una sedia basculante per pazienti costretti a muoversi con una sedia a rotelle e un lettino antidecubito.
La spesa è di 5.000 euro.
Se avete idee su come poterli racimolare e/o avete qualche euro da donare contattatemi.
L’altra iniziativa è quella di Maurizio, agronomo dell’Arsiam (agenzia regionale di sviluppo agricolo molisana), nonchè capo pane del gruppo di assaggio di Olio d’oliva di Larino. Un’altra persona seria.
MAn mano che conoscevo questa persona, anche attraverso i racconti delle sedute di assaggio che PIa mi riporta, mi chiedevo come una persona professionalemente di così alto livello riuscisse a lavorare gratificato all’ARSIAM, un "ente" …. con il "ni" d’avanti.
Una mattina capitai per caso nel suo ufficio e lo trovai assorto (per modo di dire) davanti ad un pc a preparare un corso di potatura d’olivo … "perchè sono queste le cose che danno visibilità" al "ni"..ente mi rispose. Se ne parla nei telegiornali regionali, sui giornali locali ed il presidente, politico eletto dalla politica, è contento perchè così può farsi dare qualche soldino.
Capii da quella mattina che MAurizio lavorava nel posto sbagliato. La conferma la ebbi questa estate quando l’agronomo dipendente dell’ni..ente decise di cambiare lavoro ed andare ad insegnare educazione tecnica in una scuola media rinunciando ad una cospicua fetta di stipendio.
Però il ni..ente lo ha sgambettato: un bel ricatto e MAurizio è stato costretto a tornare all’ovile lasciando i ragazzi ad anno scolastico inziato.
Non commentiamo oltre…
Lui fa anche l’olivicoltore e questa è la sua proposta:
…. l’idea che ti avevo sottoposto era
questa: (tutto scaturito leggendo il tuo Blog) Noi abbiamo circa 400
piante di olivo secolari (scegliendo le pi
gentile di Larino. Tu sai che in questo periodo le cose per
l’olivicoltura non vanno come dovrebbero e quindi pensavo (con le idee
degli altri) che queste piante potrebbero essere adottate così ci sarà
qualcuno sul pianeta che contribuirà a mantenere in piedi un granellino
di verde olivetato. Noi penseremo a coltivare le piante secondo i
canoni agronomici e il prodotto verrebbe spedito ai tutori che
potrebbero, individuate le piante, avere tutte le informazioni
possibili su di esse (foto, descrizioni fenotipiche, produzioni, ecc.).
Considera che ogni pianta potrebbe produrre mediamente circa 40 kg. di
olive che all’estrazione producono circa 3.5 kg. di olio. Inoltre le
piante potrebbero essere visitate e quindi potrebbe, questa iniziativa,
rappresentare anche un veicolo turistico per la nostra comunità! I dati
li hai con la tua esperienza puoi dirmi le tue considerazioni
economiche, legali, e quant’altro ora mi sfugge.
Ps. Potrebbe essere
un’idea organizzare anche dei corsi di assaggio di olio ai tutori tutto
compreso nella quota di adozione.
Che ne pensate?
19/10/2006 @ 23:35
Ciao
Ho ricevuto la verdura, ultimo carico di quest’anno particolare.
Particolare perchè tra orti, verdura fresca e piantine coltivate sul balcone mi sono sentito più vicino alla natura.
Sulla tua iniziativa cosa posso dire, il risultato è stato buono, molto soddisfacente, mi sono reso conto che la verdura dei supermarket non sa di nulla, Giovanna con la tua mi ha fatto tanti pranzetti.
Ti dirò che uno dei miei obbiettivi è quello di eliminare i passaggi inutili, è giusto che un ananas attraversi l’oceano per essere acquistato da noi? No, e allora non lo compro più.
E giusto comprare la verdura dal sudamerica dove c’e’ gente che fa la fame? No, la gente dovrebbe mangiare quello che la sua terra produce.
Anche se la nostra classe politica fa schifo mi ritengo ancora un Italiano, di quelli educati e non cafoni (come certa altra gente) per cui voglio in concreto acquistare prodotti della MIA TERRA.
Caro Francesco tu non sei il solo a offrire “vendita diretta” però sei il primo che mi da un servizio “fruibile”, il altri posti la verdura o devi andarterla a prendere o te la vendono solo se ne prendi un certo quantitativo, in entrambi i casi ne prendi troppa alla volta e non hai come immagazzinarla e alla fine non la sfrutti.
Con la tua inizativa invece essendo su cadenza settimanale la cosa è più gestibile e riesco a consumare la verdura in modo più regolare senza doverne buttare.
Pensa che ho pure ridotto il consumo di carne visto l’abbondanza di vegetali sulla mia tavola.
SDA detto francamente non è un gran corriere, si fa le consegne ma è lontano dall’essere professionale come un UPS per esempio e con la partite si è visto, però è economico, io credo che dovresti sentire qualche corriere più professionale e magari vedere per un accordo commerciale, vantando che comunque gli darai X consegne con un’unica base di partenza, cadenze regolari, etc.
Al momento la spedizione incide parecchio, pensa che io prendo il formaggio da un tizio che me lo mandava con il pacco celere 3 delle poste, e pare che abbia finito i formaggi per quest’anno.
L’unica critica che ti posso muovere e una certezza lentezza nella comunicazione ma comprendo che hai una fattoria da mandare avanti.
Scusa se sono lungo ma ho parecchio da dire e lo scrivo qui così tutti possano leggerlo.
In coclusione ti dirò che “credo di aver speso bene i miei soldi”.
Buon lavoro
Gil
PS: Hai per caso fatto anche il punto sulla frutta?
20/10/2006 @ 20:53
Carissimo Francesco, sono lusingato per le tue parole anche se forse tutto sommato hai esagerato! Io non ho mai sputato nel piatto dove mangio e dove faccio mangiare i miei figli e non comincerò certo ora. Forse dovrei aggiungere qualche informazione più dettagliata per i tuoi “lettori”: in verità quando uno ci mette l’anima nelle cose in cui si cimenta si aspetta sempre un minimo di riconoscenza; nel mio Ente a volte si viene fraintesi e si passa per il lecchino di turno o l’arrivista che si voglia ed ecco che si tende all’appiattimento in basso. Il destino ha voluto che provassi un’altra realtà lavorativa ed ho colto subito la palla al balzo. Certo vedersi docente di ruolo dopo aver vinto un concorso nel 1990 senza mai aver insegnato lascia un pò sconvolti. La mia testardaggine e il mio orgoglio mi ha spinto ad accettare l’incarico, ovviamente tutto facilitato dal fatto che ho potuto mettermi in aspettativa a retribuzione zero. Eccomi quindi a scuola e il mio primo giorno in quel di Ururi è stato un evento straordinario. Ho iniziato subito il mio lavoro con la distorsione della comunicazione perchè ritengo sia fondamentale, per qualsiasi uomo, sapere che non sempre quello che si ascolta viene poi ripetuto fedelmente. Questa esperienza trasmessa ai ragazzi penso che servirà ad essere uomini costruttori e non distruttori. Bene ripeto, l’esperienza della scuola è stata favolosa ma devo però registrare una vera vergogna per la società in cui viviamo. Pensate che un insegnante con tutte le responsabilità educative, formative e non solo prende di stipendio 1.418,00 Euro questo è stato il mio onorario di settembre. Molti dicono che sono anche troppi “Tutto è relativo”; Mi chiedo e mi domando ma i Sindacati della scuola in questi anni cosa hanno fatto? Non è vero che si fanno solo 18 ore a settimana perchè io il pomeriggio lo passavo su internet e sui libri per preparare le lezioni del giorno dopo. La mortificazione è stata tanta qualcuno si consola facendo la libera professione anch’io ci ho provato ma se si fa una cosa non si può fare un’altra senza penalizzare una delle due. Mettiamoci poi che l’aspettativa (che doveva garantirmi ciò che avevo lasciato) stava per essere disattesa ed ecco che sono ritornato all’ovile come dice Francesco. Mi dispiace tanto lo confesso, soprattutto per quello che ero riuscito a costruire con i ragazzi ma ho dovuto pensare soprattutto alla mia famiglia mettendo da parte l’orgoglio e i rancori. Scusate se mi sono lasciato un pò andare ma qualche informazione in più la dovevo. A riguardo del ni…Ente devo dire che esso rappresenta e potrebbe meglio rappresentare un ottimo veicolo promozionale ed informativo per gli operatori della filiera dell’agro alimentare ed oggi ne abbiamo tutti bisogno! Basta non appiattirsi in basso ma avere la forza di tirare avanti.
L’idea di farmi adottare l’oliveto secolare è ancora valida va messa però a punto per garantire tutti piante comprese. Approfitto per fare un plauso a Bruno che ha realizzato un bel frantoio mettendoci dei bravi ragazzi che sono rispettosi di tutte le regole che difendono la qualità originaria del nostro olio. A proposito caro Francesco per quest’anno cerca di fare a meno delle molazze so che è stata una prova ma gli esperimenti li lasciamo per annate migliori!.
20/10/2006 @ 22:28
Gilberto,
… devo dire che se non ci fossi stato tu a stimolare la mia lentezza nella comunicazione sarei stato ancor più lento 😉
Mi rendo conto di questa mia carenza ma devo dire che da agosto è diventato molto difficile riuscire a scrivere per le vicende che ben conosci.
Avrei dovuto assumere un addetto al blog ma non sarei più stato “vero”, vi avrei preso in giro riempendovi di notizie, immagini, ricette.
Ma per noi siete più amici che clienti ed agli amici non si può nascondere nulla.
Francamente abbiamo attraversato un brutto momento che per la verità non è ancora passato del tutto.
Sono felicissimo e ti ringrazio!
Un caro saluto
p.s. .. ho annotato le tue due quote-frutteto.
20/10/2006 @ 22:29
Gilberto,
… devo dire che se non ci fossi stato tu a stimolare la mia lentezza nella comunicazione sarei stato ancor più lento 😉
Mi rendo conto di questa mia carenza ma devo dire che da agosto è diventato molto difficile riuscire a scrivere per le vicende che ben conosci.
Avrei dovuto assumere un addetto al blog ma non sarei più stato “vero”, vi avrei preso in giro riempendovi di notizie, immagini, ricette.
Ma per noi siete più amici che clienti ed agli amici non si può nascondere nulla.
Francamente abbiamo attraversato un brutto momento che per la verità non è ancora passato del tutto.
Sono felicissimo e ti ringrazio!
Un caro saluto
p.s. .. ho annotato le tue due quote-frutteto.
20/10/2006 @ 22:42
Maurizio, ti auguro di riuscire a trovare le giuste motivazioni per poter sollevare il livello dell’ente: non ti manca la preparazione e la volontà a questo punto ci vuole coraggio!
Per quanto riguarda l’olio, non abbiamo usato che frangitore dall’inizio…contro il parere di Bruno il nostro frantoiano.
Per la verità solo ieri ed oggi abbiamo preferito, visto che si trattava di olive della varietà Frantoio molto verdi, di fare una passata nelle macine di granito.
A quale esperimento ti riferisci?
p.s.1 perchè non iniziamo a lavorare più concretamente alla tua idea?
p.s.2 perchè non ci dai qualche dritta sulle varietà di frutti rari per il nostro frutteto dei frutti estinti? Mi avevi parlato di un campo sperimentale dal quale poter prelevare materiale per gli innesti. Conosci un esperto “innestatore”?
21/10/2006 @ 22:22
Francesco carissimo, sono le ore 22.03 ed ho appena finito di cenare oggi io e mia moglie abbiamo raccolto dieci quintali di olive e le ho molite verso le 20.00 la resa è stata di 12.01 Kg. le ho molite in cooperativa visto che mia moglie è socio. Esperimenti di cui accennavo sono quelli che sfruttano le molazze per “addolcire” l’olio. Sai benissimo che la carica di fenoli viene mortificata dall’ossigeno; ragion per cui se faccio fare una frangitura con le molazze il risultato consiste che avrò un olio più povero di fenoli quindi meno amaro e piccante. Visto che hai la fortuna di avere diverse varietà di olive in azienda tra cui anche la leccino avere dell’olio molto fruttato e amaro e piccante ti consente di fare dei blend che rendono il prodotto molto più armonico. Tieni conto che il mio dire è relativo tu sicuramente nelle cose che fai tieni conto di tante cose che magari io ignoro per cui….!
L’idea dell’adozione di una pianta di Gentile di Larino va sviluppata… oggi metre raccoglievo pensavo che sarebbe bello se nell’oliveto ci fossero delle piccole casette in pietra per accogliere i padrini delle piante e riflettere all’ombra della propria amata pianta. Chissà se questo sogno mai si riealizzerà. La posizione dell’oliveto è accattivante sai che dalla parte alta di esso si possono osservare anche le isole Tremiti e se vogliamo anche la centrale dell’Enel nonchè il polo industriale di Termoli (non si può avere tutto nella vita!). Per le specie da impiantare nel tuo frutteto bisogna decidere cosa è meglio es. Mele ok allora si può fare riferimento a Mario Montagano di Bonefro che ha realizzato il campo di orientamento varietale con il supporto dell’Ente. Varietà consigliate l’ottima “zitella” la gustosa “gaetanella”, la particolare “limoncella” ecc. Mario che ha fatto esperienza sulle sue spalle ti saprà consigliare. Specie – Fico – allora bisogna rivolgersi all’azienda Martino di Rotello dove abbiamo realizzato anche li un campo di orientamento varietale. Poi ci sono le Ciliege con diversi campi realizzati sul Basso Molise di cui uno anche nelle piane di Larino Azienda Gasbarro. Come vedi bisogna vedere cosa vuoi proporre ai tuoi amici clienti. Per qualsiasi cosa sai che puoi contare sulla mia disponibilità. Un saluto cordiale a te e alla tua famiglia.