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5 Comments

  1. ferdinando
    24/02/2013 @ 11:35

    .. da campuasciano, non mi sembra Celentano abbia tutti i torti … basta guardare verso Toro e Monacillioni dalla passeggiata di principe di piemonte .. e rendersi conto di cosa ne è dell’orizzonte…e i conti di quello scempio sono ancora tutti da fare.. quale il beneficio per le nostre comunità.. chi pagherà la sostituzione/rimozione di quei mulini quando arriveranno a fine vita..bisogna riprendersi il territorio ma per fare quello per cui ci è stato dato: coltivare ed allevare ed ospitare. e su questo credo ci troviamo d’accordo.

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    • Francesco Travaglini
      24/02/2013 @ 18:06

      Ferdinando,
      Io coltivo, allevo e spesso mi è capitato di ospitare non solo italiani ma anche americani, europei, giapponesi.
      Da persona che coltiva, alleva in questa terra, non posso accettare che Celentano parli della mia e tua terra facendola apparire come una chernobil italiana ormai divenuta invivibile.
      Una chernobil del paesaggio italiano.
      Semplicemente perchè non è così anzi è tutt’altro ed i commenti entusiastici dei tanti ospiti italiani e non che ho potuto accompagnare in giro per il Molise possono confermare.

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    • Francesco Travaglini
      24/02/2013 @ 18:17

      http://www.marcosalzotto.com/2008/04/30/molise/
      Questo è uno dei reportage fotografici dal Molise di un affermato fotografo piemontese, Marco Salzotto, passato in Molise.
      La grandissima parte del nostro territorio è IL Molise di cui andare orgogliosi, da coltivare ed allevare!

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  2. ferdinando
    01/03/2013 @ 16:52

    viva il MOlise ci mancherebbe..ma quando le critiche sono giuste vanno accettate e poi meditare e prendere contromisure

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    • Francesco Travaglini
      01/03/2013 @ 18:15

      Ferdinando, qual’è l’impatto (negativo) sulle comunità ed il consumo di territorio di un generatore eolico?

      Le nostre comunità sono immobili e stagnano da tempo e l’eolico (e la produzione di energia da fonti rinnovabili) è non solo un’opportunità ma non ha nessun impatto sulle attività di tipo turistico/ricettivo/produttivo che usino il suolo, il territorio o il paesaggio.

      O almeno non è più impattante di un orribile elettrodotto ad alta tensione come ce ne sono dalle mie parti, per fare un esempio.
      Come mai nessuno ha protestato per questi?

      L’eolico e la produzione di energia da fonti rinnovabili che non consumi suolo agricolo ovviamente (un generatore non toglie nulla al suolo coltivabile) sono un opportunità per evitare il dissesto economico finanziario e per promuovere attività economiche in tanti comuni piccoli ormai in situazioni insostenibili e soggette a spopolamento.
      Ovviamente in un contesto di regole chiare e trasparenti.

      Sulla incidenza NULLA in termini di impatto sul turista/ospite/visitatore, posso testimoniare diverse esperienze dirette. In particolare due anni fa abbiamo ospitato un gruppo di 17 turisti americani che hanno girato il Molise per 4 giorni restando letteralmente travolti dalla sua bellezza e dall’incredibile valore aggiunto dei Molisani che “Accolgono”.

      Si sono sentiti tutti attesi come ospiti attesissimi in un luogo in cui sorprendente è piantare un olivo su una collina, osservare un cane che scova un tartufo, visitare un’antica città nata su una via larga 111 passi, assistere ad una incredibile pellegrinaggio che celebra la primavera che è la Carrese, ascoltare come un ferro di un vecchio ombrello può diventare attrezzo per fare un “fusillo e ..provare a farlo..

      Lo slogan che hanno coniato e che ci hanno lasciato come un’icona indelebile è stato: “MOLISE ROCK!”
      Il Molise che canta Celentano non solo è “lento” ma appare invivibile e io che ci vivo e ci campo…non posso accettarlo 🙂 Grazie Ferdinando per il tuo commento!

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