Adriano, così ci fai del male.
Caro Adriano,
quando ieri ho letto della tua nuova canzone e dell’esplicito riferimento che hai fatto al Molise, un senso di curiosità mista a stupore mi hanno spinto ad ascoltarla immediatamente per sentirti pronunciare quel nome così poco conosciuto: Molise.
Sai Adriano, io sono uno dei tanti giovani cha ha deciso di rimanere in Molise, che non è fuggito altrove al richiamo di sirene dal Nord o da ricchi guadagni.
Viceversa ho deciso di impegnarmi per la mia terra.
Sono un contadino o imprenditore agricolo se vuoi, spesso in giro in Europa e non solo , a promuovere il mio olio extravergine e quindi a promuovere questa mia terra.
Ho imparato ad andare in giro con una cartina dell’Italia per indicare alle persone che incontro, dove siamo e che esistiamo.
Siamo tra Abruzzo e Puglia… No, non siamo una città dell’Abruzzo… siamo sullo stesso parallelo di Roma. Siamo vicini al Gargano..
Da un paio d’anni con un gruppo di produttori molisani abbiamo anche costituito una associazione, Molisextra, per promuovere l’unica vera rivoluzione a cui aspiriamo e che auspichiamo:
quella di un nuovo Umanesimo che unisca alla qualita’ dei nostri prodotti, la qualità dei luoghi e delle persone.
La qualità dei Molisani e del Molise. Appunto.
E tu invece superficialmente dici cantando:
..e poi c’è anche il Molise che stanno uccidendo,
bombardato come un groviera da quei fantasmi eolici che muovono il vento
e se ne va un altro pezzo d’Italia
è la fine dei paesaggi.
Adriano mi chiedo e ti chiedo, sei venuto mai in Molise? In questo Molise dei fantasmi eolici che canti?
Se ne va un altro pezzo d’Italia..
Ma dove va Adriano! Che dici?
Questo pezzo d’Italia non è mai partito è sempre rimasto qua.
O per come la intendi tu, ….se ne è andato da un bel pezzo molto prima che arrivasse questa groviera.
Da casa mia tutte le mattine vedo le isole Tremiti, il Gargano, favolose colline coperte di olivi e vigne, la bellissima piana che scende verso la Puglia attraversata dal regio Tratturo L’Aquila-Foggia.
Adrià sai che il Molise è l’unica regione d’Italia a non aver venduto i tratturi che sono ancora tutti del demanio.
Sai chi e cosa è passato lungo queste strade. No, non solo greggi e mandrie!
Sono passati anche poeti, santi, scienziati, eroi, commerci, tradizioni. Pure cantanti, Adrià!
E sai che questi tratturi sebbene demaniali oggi sono invisibili?
Loro si sono fantasmi! Giacimenti abbandonati da tutti ma per fortuna o per caso, ancora di tutti!
Pure i tuoi Adrià!
Sai che dal balcone di casa mia si vede un tratto di Tratturo lungo il quale da secoli si svolge un pellegrinaggio spettacolare, la Carrese.
Lo sai Adrià che una legge recente c.d. Martini, l’ha praticamente messa in ginocchio?
La vogliono eliminare perchè i cavalli e i buoi che per noi sono stati risorsa, forza motrice, ricchezza ed oggi sono passione e legame con il passato, con l’identità e la storia, verrebbero maltrattati perchè fatti correre per un tratto su terreni non idonei…
La Carrese Adrià, la devi venire a vedere!
Vedi Adriano, noi combattiamo tutti i giorni con ben altro tipo di mulini a vento.
Con immane fatica portiamo in giro per il mondo questo fazzoletto di terra che non è un groviera di pali eolici ma un crogiuolo di paesaggi incantevoli, gente ospitale, agricoltura d’eccellenza.
No Adriano, non se ne va questo pezzo d’Italia. Non se ne va là dove lasci intendere.
Al Molise ed ai giovani molisani, Adriano, questa triste canzone fa male! E pure tanto!
Molto più dell’astensione al voto che tu giustamente canti e che tutti auspichiamo sia ridotto al minimo.
Adriano l’hai tradita anche tu questa terra facendo molto più danno di quei fantasmi eolici che sì, vanno regolamentati, gestiti razionalmente ma Adrià, sono una pagliuzza!
Il Molise da anni è sotto una trave che piano piano e con tanta fatica stiamo cercando di sollevare.
Adrià non ci dare spintoni.
Facevamo il tifo per te, e tu?
Vieni in Molise, magari il 30 aprile, c’è la Carrese a San Martino in Pensilis e pensa, un concorso internazionale, il primo in assoluto, che premia la qualità dell’olio insieme alla qualità del paesaggio dal quale deriva.
Si chiama Extrascape ed è organizzato insieme a tre Università italiane ed in particolare con il dottorato della Sapienza Università di Roma che si chiama “progettazione e gestione del paesaggio”.
Pensa Adrià, si fa in Molise! Nella mia terra Adriano, non ti ci mettere pure tu!
Quest’anno dal 28 al 30 aprile.
Adrià ti invitiamo anzi.. ti aspettiamo!
A questo punto ce lo devi!
24/02/2013 @ 11:35
.. da campuasciano, non mi sembra Celentano abbia tutti i torti … basta guardare verso Toro e Monacillioni dalla passeggiata di principe di piemonte .. e rendersi conto di cosa ne è dell’orizzonte…e i conti di quello scempio sono ancora tutti da fare.. quale il beneficio per le nostre comunità.. chi pagherà la sostituzione/rimozione di quei mulini quando arriveranno a fine vita..bisogna riprendersi il territorio ma per fare quello per cui ci è stato dato: coltivare ed allevare ed ospitare. e su questo credo ci troviamo d’accordo.
24/02/2013 @ 18:06
Ferdinando,
Io coltivo, allevo e spesso mi è capitato di ospitare non solo italiani ma anche americani, europei, giapponesi.
Da persona che coltiva, alleva in questa terra, non posso accettare che Celentano parli della mia e tua terra facendola apparire come una chernobil italiana ormai divenuta invivibile.
Una chernobil del paesaggio italiano.
Semplicemente perchè non è così anzi è tutt’altro ed i commenti entusiastici dei tanti ospiti italiani e non che ho potuto accompagnare in giro per il Molise possono confermare.
24/02/2013 @ 18:17
http://www.marcosalzotto.com/2008/04/30/molise/
Questo è uno dei reportage fotografici dal Molise di un affermato fotografo piemontese, Marco Salzotto, passato in Molise.
La grandissima parte del nostro territorio è IL Molise di cui andare orgogliosi, da coltivare ed allevare!
01/03/2013 @ 16:52
viva il MOlise ci mancherebbe..ma quando le critiche sono giuste vanno accettate e poi meditare e prendere contromisure
01/03/2013 @ 18:15
Ferdinando, qual’è l’impatto (negativo) sulle comunità ed il consumo di territorio di un generatore eolico?
Le nostre comunità sono immobili e stagnano da tempo e l’eolico (e la produzione di energia da fonti rinnovabili) è non solo un’opportunità ma non ha nessun impatto sulle attività di tipo turistico/ricettivo/produttivo che usino il suolo, il territorio o il paesaggio.
O almeno non è più impattante di un orribile elettrodotto ad alta tensione come ce ne sono dalle mie parti, per fare un esempio.
Come mai nessuno ha protestato per questi?
L’eolico e la produzione di energia da fonti rinnovabili che non consumi suolo agricolo ovviamente (un generatore non toglie nulla al suolo coltivabile) sono un opportunità per evitare il dissesto economico finanziario e per promuovere attività economiche in tanti comuni piccoli ormai in situazioni insostenibili e soggette a spopolamento.
Ovviamente in un contesto di regole chiare e trasparenti.
Sulla incidenza NULLA in termini di impatto sul turista/ospite/visitatore, posso testimoniare diverse esperienze dirette. In particolare due anni fa abbiamo ospitato un gruppo di 17 turisti americani che hanno girato il Molise per 4 giorni restando letteralmente travolti dalla sua bellezza e dall’incredibile valore aggiunto dei Molisani che “Accolgono”.
Si sono sentiti tutti attesi come ospiti attesissimi in un luogo in cui sorprendente è piantare un olivo su una collina, osservare un cane che scova un tartufo, visitare un’antica città nata su una via larga 111 passi, assistere ad una incredibile pellegrinaggio che celebra la primavera che è la Carrese, ascoltare come un ferro di un vecchio ombrello può diventare attrezzo per fare un “fusillo e ..provare a farlo..
Lo slogan che hanno coniato e che ci hanno lasciato come un’icona indelebile è stato: “MOLISE ROCK!”
Il Molise che canta Celentano non solo è “lento” ma appare invivibile e io che ci vivo e ci campo…non posso accettarlo 🙂 Grazie Ferdinando per il tuo commento!