Un nuovo Umanesimo per l’Extra Vergine di qualità.
In questi giorni di fine agosto ancora una volta ci ritroviamo a commentare l’ennesima normativa sull’etichettatura degli oli extravergini.
Questa volta si tratta di addirittura di una normativa inserita nel Decreto Sviluppo del c.d. governo tecnico guidato da Mario Monti.
Non voglio parlare di chi ha proposto la legge (senatrice Mongiello) ne del Ministro Catania, che fa sapere di non gradire questo spot che offenderebbe i Contadini, ne delle organizzazioni di categoria che l’hanno sponsorizzata (Coldiretti.)
A loro consiglio questo video
Certo è, che la politica a tutti i livelli, è ancora al medio EVO.
Una New Age per l’EVO di qualità a questo punto non può che innescarsi dall’iniziativa di noi produttori.
Se è vero che la nostra civiltà sta vivendo
non più nel momento della decrescita, né della fine della storia, ma nel momento della rinascita e dell’avvio di una nuova era*
il mondo dell’extravergine ed i produttori olio di qualità, sembrano ormai da decenni caduti in un sonno profondo.
E sembra non passare da queste parti nessun principe o principessa a svegliarci con un bacio innammorato.
Se è altresì vero che
l’urgenza non si esprime più biasimando o contenendo, ma inventando e osando, proponendo alle giovani generazioni una visione del futuro aperta, invitante, accessibile *
allora è giunta l’ora di smettere di attendere il Principe e svegliarci tirandoci quattro sberle.
Da soli.
In questo blog ho documentato nel 2007 l’euforia per il Decreto De Castro che avrebbe “finalmente reso giustizia agli oli italiani di qualità”.
Nel 2009 un altro miracolo mancato con la diretta televisiva da Assisi organizzata dal supereroe Zaia.
Ed allora oggi, dopo l’approvazione di questo decreto, mi rifiuto di commentare dichiarazioni di questo tipo (nel video dal minuto 10 e 10″):
con questo decreto viene rafforzata la posizione come controllo a tutela del mercato ma anche delle imprese e del consumatore. Quindi per noi è un qualcosa di molto utile:
finalmente abbiamo la possibilità di poter etichettare il nostro olio(!), bisogna che ci siano altri decreti di attuazione e quant’altro, però è stata inserita una normativa in cui si parla di qualità. Basterà prendere una bottiglia d’olio, fare un campione per vedere se l’olio in quella bottiglia è o no italiano (!) ***
Quindi dato che:
è venuto il tempo per una rivoluzione di civiltà, per una metamorfosi economica del mondo, per una separazione concettuale tra “benessere” e “avere di più” *
il mondo dell’olio extravergine di qualità italiano ha bisogno della sua rivoluzione.
Un cambiamento che coniughi valori materiali ed immateriali, ricongiunga l’immagine del prodotto all’immagine dei luoghi e delle persone.
Un Nuovo Umanesimo che ricongiunga la qualità dei prodotti con il riconoscimento dei valori umani e spirituali**
Ma come innescare questa rivoluzione?
Chi tira il primo schiaffo?
* V. Raisson, “2033: Atlante dei futuri del mondo”, Slow Food Editore 2012
** dichiarazione del Sindaco di Assisi, 1/07/2009
*** intervista televisiva al presidente della CCIAA del Molise ed ex presidente Coldiretti Molise