Europa da Gustare e disGustare
Nei giorni scorsi sono stato a Bruxelles, Bruges e Amsterdam, quindi tra Belgio e Olanda, cuore dell’Europa.
Il west Europa, oggi così vicino ed alla portata di tutti, grazie agli irlandesi di RyanAir che solo nel 2010 hanno spostato in Europa 72 milioni di persone.
Charleroi, centro minerario a due passi da Bruxelles, ritrovo di migliaia di emigranti italiani e molisani in particolare, così tristemente lontano, è ora una delle città d’arrivo dei pendolari dell’Europa.
Nonne e nonni anziani, prime e seconde generazioni di emigranti, vanno e vengono dai luoghi ai quali la vita li ha legati.
Vanno e vengono velocemente e con 30 euro. Una fantastica e deliziosa rivoluzione.
Bruxelles così al centro dell’Europa, a due ore da tutti e da tutto, Bruges la romantica, Amsterdam la viva.
Mi sono sentito cittadino dell’Europa geografica, culturale, storica.
Invece, non mi sono sentito un europeo dal punto di vista dell’appartenenza ad un’unica entità politica ed amministrativa
Quanto dirò sarà pure un piccolissimo e insignificante esempio ma queste regole “che Bruxelles ci detta” poi che fine fanno?

L’anno scorso rischiai una sanzione di 3000 € per aver “disobbedito” alla imposizione di scrivere in etichetta la provenienza delle MIE olive e quindi del MIO olio.
Mi fu detto dall’agente del Corpo Forestale dello Stato, “in questo modo il legislatore Europeo vuole tutelare il prodotto di qualità e distinguerlo così sullo scaffale dalle miscele di oli comunitari ed extracomunitari”
Sacrosanto.
Peccato che resti tutto sulla carta.
Check your oil è un intelligente negozio di Amsterdam dove tra un coffè shop e l’altro, si vende olio in lattine da 50 litri sfuso.
Bellissimo e ben inserito nell’atmosfera libertaria che ad Amsterdam si…. respira.
Se poi nei ristoranti di ogni ordine e grado, chiedi dell’olio extra vergine è uno sbizzarrirsi di ciotole, ciotoline, lampade di aladino, cucchiaini e oliere di ogni forma nelle quali c’è un liquido viscoso riconducibile all’olio d’oliva.

Chiaramente mi sono limitato ad annusare, perchè francamente, ci voleva proprio coraggio ad assaggiare.
Ad Amsterdam lunedì scorso ho partecipato all’evento Da Gustare, destinato ad alcuni operatori invitati dalla vulcanica, a dir poco, Barbara Summa, autrice di Statale 17
L’evento si è svolto nello show room del negozio di Amsterdam dell’azienda italiana Arclinea che produce bellissime e solidissime cucine, tra cui anche la mia 😉
Conoscete qualche rivenditore di cucine che in Italia avrebbe messo a disposizione il suo spazio espositivo e le sue cucine nuove di zecca a disposizione di un manipolo di produttori, consumatori, giornalisti?
La chef Antonella Barbella, ha cucinato la sua pasta su un piano cottura immacolato e infornato focacce in uno dei forni in esposizione.
L’idea di dare l’immagine di ambienti da vivere, funzionali e cucine solide, è questo che i titolari del negozio hanno messo in vetrina per un giorno, ospitando una degustazione di oli e vini. Fantastica idea!

L’idea di Barbara e del suo team è di creare eventi periodici che rappresentino un viaggio nella cultura italiana della quale i prodotti di qualità sono l’ideale mezzo di trasporto. Non è raro che queste degustazioni finiscano in quadriglie e tarantelle collettive.
La prossima iniziativa sarà il 1 dicembre in una location libertaria…vecchi cantieri navali dismessi, ad un passo dal museo della navigazione progettato da Renzo Piano, utilizzati da artisti, laboratori teatrali ed eventi alternativi legati al cibo come sarà Da Gustare.
Un evento da non perdere a 2 ore ed una quarantina di euro dall’Italia.
Giusto il tempo arrivare in aereoporto per leggere che il mio amico sindaco di San Martino in Pensilis riceve un avviso di garanzia per aver permesso di correre la tradizionale Carrese.
Abuso d’ufficio l’ipotesi accusatoria e cioè avrebbe autorizzato, in accordo con tutte le forze dell’ordine, la millenaria corsa di carri trainati da buoi.
Un pignolissimo decreto Martino del 21/7/2010 non consentirebbe di fatto di correre questa manifestazione perchè si svolge su un percorso di gara in parte asfaltato.
La restante parte del tragitto si corre su strade sterrate sul tracciato del Regio Tratturo L’Aquila-Foggia.
Come può non venirmi di nuovo in mente l’Europa:
mi viene in mente Pamplona in Spagna dove centinaia di tori senza controllo vengono spinti in una corsa pericolosissima per uomini ed animali lungo strade asfaltate.
Evidentemente non c’è una legge europea che regolamenta queste competizioni oppure se c’è,
ne consente lo svolgimento.
Ma allora se ci dovesse essere una regolamentazione europea in materia, il decreto Martino comporterebbe per l’Italia una procedura d’infrazione!
Oppure se la regolamentazione europea non c’è ognuno fa come crede: a Pamplona i massacri di animali e persone, in Molise ed in Italia, no alle Carresi.
Tempo fa fu aperta una procedura di infrazione verso l’Italia perchè con il decreto De Castro si regolamentava in modo più restrittivo rispetto all’Europa il confezionamento e l’etichettatura dell’Extravergine…
Certo è che l’Italia nell’Europa delle produzioni agricole tradizionali e di qualità, poco si è fatta rispettare e poco continua a farsi rispettare.
Siamo però molto bravi ad autodistruggere per esempio tradizioni millenarie, altrove sopravvalutati patrimoni che da noi diventano rischiose ed insignificanti corse di quadrupedi.
Farneticazioni?
Probabile, ma ho la netta sensazione che la vera UNIONE ‘europa sia ancora lontana, sebbene sia un indispensabile obiettivo per il benessere delle generazioni future.