Come fare per acquistare un buon olio extra vergine d’oliva
E’ iniziata la raccolta delle olive anche quest’anno il 4 ottobre, giorno di San Francesco d’Assisi.
Che annata sarà? Nella media per qualità e per quantità.
Olive sanissime, rianimate da provvidenziali piogge settembrine che le hanno sollevate dalla siccità estiva.
Mercati in attesa delle prime quotazioni che, beneficiando, del drastico calo di produzione della Spagna, dovrebbero essere al rialzo.
Tuttavia le produzioni nord africane (Marocco, Tunisia, Turchia) e greche saranno sopra la media.
Questo è molto sommariamente lo scenario delle produzioni mediterranee.
Quello che preoccupa ancora una volta, è lo scenario culturale interno ed esterno alla filiera ed al mercato dell’olio d’oliva.
La gran parte delle vendite di olio d’oliva sono nelle mani di chi approfitta di sacche molto ampie di non conoscenza del prodotto da parte dei consumatori.
Basta andare in qualsiasi supermercato, acquistare un olio extra vergine da 1,99 euro, e rendersi conto di cosa si spaccia per extravergine.

Come faccio a capire se si tratta di un olio extra vergine vero?
E’ questa la classica domanda che moltissimi consumatori si pongono.
Io come produttore mi chiedo, ma è mai possibile che un povero consumatore che vuole acquistare un buon EVO debba porsi mille domande, subire l’assalto di mille dubbi, leggere le etichette andando a ricercare gli alcali esteri, i polifenoli e magari l’acidità i perossidi ed il deltaK.., munirsi di lente d’ingrandimento per capire se si tratta di oli comunitari o extracomunitari..
E’ mai possibile che acquistare un succo di frutta, tal’ è un extravergine, sia così complicato?
Allora ecco le mie indicazioni per non sbagliare:
1 – trovate un albero d’olive e raccoglietene una decina, questo è il momento giusto. Certo se vivete in un luogo in cui non ci sono alberi d’olivo…sono sicuro che percorrendo al massimo 100 km potrete trovarne, e sarà l’occasione per una gitarella domenicale
2 – tornate a casa, sedetevi comodi e procedete in questo modo: prendete tra le mani un chicco e apritelo mettendolo sotto il naso. Sentirete un profumo fresco, freschissimo, di erba, di mandorla ecc. Memorizzatelo!
Avrete aggiunto alla vostra memoria olfattiva un elemento in più che vi aiuterà quando annuserete un olio acquistato.4 – Ora la parte più antipatica ma necessaria, prima però munitevi di un pezzo di pane:
addentate un’altra oliva senza masticarla, soltanto cercate di sentirne il sapore. 5 secondi e poi mangiate il pane.
La troverete amarissima, immangiabile.
Sarete giunti a questa conclusione: un olio extravergine d’oliva buono deve profumare di fresco, di frutto!
Deve avere caratteristiche di amaro e piccante più o meno accentuate che in un olio eccellente sono equilibrate e proporzionate al profumo di frutto che si sprigiona all’olfatto.
Difficile? Forse un po’ complicato ma avrete capito per sempre come riconoscere un buon olio.
L’etichetta? La provenienza? Gli alcali esteri? L’acidità?
Fidatevi del vostro naso e ricordate sempre che un extravergine è un succo di frutta disidratato…
e di frutta deve profumare! 😉
Qui a Parco dei Buoi la raccolta procede ormai da 6 giorni ed oggi partono le prime lattine di olio nuovo per coloro che hanno scelto di partecipare al nostro concorso che mette in palio la provvista di olio extravergine per un anno!

Certo se volete risparmiarvi il viaggio alla ricerca di olivette da annusare e mordere…basta acquistare il nuovo Tratturello! 😉