La mafia dei pomodori
L’anno scorso c’erano montagne di pomodoro da distruggere, raccolte portate alla pesa e poi scaricate di nuovo in campo. Per prendere i contributi pubblici.
La stragrande maggioranza dei produttori medio piccoli non ce l’hanno fatta a reggere il secondo o terzo anno di disfatta.
Molti finiscono sul lastrico, addirittura nel foggiano qualcuno si suicida. Sono sempre più numerosi i cartelli “vendesi” apposti su tristi paletti di castagno sui bordi dei terreni.
Quest’anno i pomodori impiantati sono pochissimi.
Sono di quei pochi che hanno lavorato rischiando in modo oculato (potendoselo permettere), le grandi aziende che avevano capitali a disposizione ed aziende associate a certe cooperative per lo più campane che finanziano, solo a qualcuno, piantina, messa a dimora e prime lavorazioni del terreno.
Risultato di questo lento lavorio ai fianchi dei contadini:
riduzione della produzione, prezzi altissimi (4 euro/q.le lo scorso anno, oggi 14 euro) anche per la monnezza purchè sia rotondeggiante ed abbia qualche traccia di rossiccio.
E poi ci sono quelle cose assurde che ti fanno venir voglia di rovesciare il mondo:
una cooperativa molisana che lavorava quasi tutto il pomodoro della zona fino a qualche anno fa e che vendeva tutto prima di iniziare a produrre (in tutto il mondo), dallo scorso anno è in crisi perchè non riesce a lavorare per mancanza di materia prima: il 90% del pomodoro esce fuori regione.
Ieri quello che restava dopo la raccolta di una decina di filari di pomodoro che avevo impiantato per i nostri abbonati all’orto e per qualche altro cliente privato che compra da noi direttamente: pomodori marci e cotti dal sole quindi rimasti a terra sono partiti alla volta del nostro beneamato conservificio cooperativo molisano.
Ha bisogno di pomodori per lavorare anche marci purchè dimostri di lavorare in modo da incassare contributi pubblici che serviranno per risanarlo …..e che se non ritira pomodori non può incassare.
…Bleah!
Noi, dopo la pausa di ferragosto abbiamo ripreso con le spedizioni di ortaggi dell’orto iestivo, in verità di qualità inferiore rispetto all’anno scorso: non piove da 3 mesi e le nostre verdurine hanno sofferto non poco.
Dovremo prepararci per l’orto invernale con i primi trapianti ma stiamo temporeggiando aspettando i primi temporali.
24/08/2007 @ 09:50
ciao Francesco, ti ho spedito una mail.a presto!